Abbiamo ritardato la partenza di un giorno da "Mirpur Khas" e siamo andati a "Nawab Shah"
Un tipo mentre contrattavamo per la camera in uno squallidissimo hotel, ci ha invitati a casa sua dicendoci che era vuota e che non avrebbe voluto soldi, così siamo andati a vedere di cosa si trattava.
Si è rivelato che questo ragazzo fosse il figlio di uno dei più ricchi proprietari terrieri della zona e per i 3 giorni che siamo rimasti lì ci ha mantenuto in tutto, dal mangiare alle sigarette.
Ci hanno portato a vedere i loro possedimenti
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ed abbiamo conosciuto una quantità impressionante di parenti che chiamavano per mostrargli, tutti orgogliosi, che inusuali ospiti avessero, questa è stata la cosa meno divertente ma per il resto ce la siamo passata molto bene è stato un soggiorno molto interessante.
Ieri poi siamo ripartiti per venire qua.
Durante un primo giretto esplorativo abbiamo conosciuto 2 tipi che, dopo averci offerto un pò di oppio ci hanno portato a fare un giro in barca sul fiume Indi, poi alla sera, condotti lì sempre dai 2 tipi, abbiamo partecipato ad una festa in un "cafe" in onore del giorno del matrimonio del defunto onorato in quel luogo.
Qui abbiamo assistito al concertino di 2 persone
uno suonava il "Banjo", una specie di chitarra che si suona anche con dei tasti, l'altro, completamente cieco, suonava il Bongo, cantava e suonava una specie di organetto fisarmonicato, si trattava di un vero artista molto bravo, poi si sono alternati 2 cantanti
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In quel "cafe" c'erano almeno una trentina di persone tutti intenti a riempire dei "chilom" che seguivano un giro ben preciso.
L'accensione a chi lo aveva fatto, il secondo tiro per il "Baba" (termine che indica una persona religiosa di gran rispetto) del "cafe" e poi toccava a noi che eravamo gli ospiti d'onore.
Siamo usciti da lì molto provati ma divertiti mentre tornavamo all'hotel accompagnati da un tipo a bordo del suo carretto trainato da un somaro.
Una brutta abitudine dei Pakistani è quella di sedersi molto vicino così che ci sono certi momenti che ti ritrovi rattrappito senza poter stendere le gambe e poi c'è la storia che non puoi stendere le gambe verso la tomba o verso una persona importante, insomma tutte delle storie per noi un pò bizzarre.
Oggi giornata dedicata al bucato e al far niente, c'è anche molto caldo nonostante il ventilatore acceso al centro del soffitto.
Abbiamo trascorso 2 giorni a "Rahim Yar Khan" e ciò vuol dire che siamo tornati nel Punjab.
Ce ne siamo andati un giorno prima da Sukkur perchè la polizia locale aveva pensato di affibbiarci un poliziotto alle calcagna, tra l'altro con tanto di "schioppo", per nostra sicurezza.
Sembra che sia una pratica comune con i rari turisti che capitano da quelle parti, i primi giorni ce lo siamo schivati perchè la polizia non controlla gli hotel di infimo livello in cui noi alloggiavamo, ma poi una sera rientrando in camera abbiamo trovato la polizia che ci ha spiegato che dovevamo accettare la presenza di un agente a proteggerci, era veramente strano girare con un poliziotto poco dietro armato di fucile, Dato che per noi era una rottura di maroni ce ne siamo andati
.
Il soggiorno a "Rahim Yar Khan" non è stato per niente interessante così siamo venuti qui.
Pak Pattan è come "Sahewan Shriff", un centro di pellegrinaggio molto importante per i mussulmani.
Qua c'è la tomba del "Baba Fri" ed un altra che non abbiamo visto di un certo "Gian Pir".
Il paese è abbastanza piacevole, ma manca di quella magia e ambientazione che poteva avere Sahewan.
Incredibilmente anche la temperatura è più fredda anche se non siamo molto più a nord e di giorno non c'è caldo con la felpetta.
Domani si và a Lahore il tempo necessario per spedire i rullini e qualche lettera
e poi via in BHARAT.