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(Peshawar) - Pakistan

(Yuri)-20/8/93

Le 40 ore di treno per arrivare qui non sono state così pese come si pensava inizialmente, a parte la prima notte e ieri che sono stati molto caldi, i Pakistani non attaccavano la pezza di continuo, come loro solito, ma comunque si sono dimostrati i bravi merdoni di sempre.
Prima di partire da Quetta siamo passati a salutare il buon Yaqoot, questa volta l'attore cinematografico suo amico ci si è presentato nei panni di illusionista, non male, come sempre Yaqoot è stato molto gentile con noi, bisognerà che gli portiamo un regalo, al nostro ritorno, se lo merita proprio.

Arrivati a Peshawar, dopo esserci lavati e riposati all'una siamo usciti per mangiare, poi dopo un rapidissimo giretto abbiamo deciso di rientrare, a parte il fatto che è tutto chiuso, andare in giro a piedi con stò sole è piuttosto pesa, se hanno le stesse abitudini di Quetta il brulichio inizierà verso il tramonto, ma oggi è anche festa, in quanto venerdì, perciò si vedrà.

Dimenticavo di descrivere il giro che ha fatto il treno, da precisare che Peshawar si trova a nord di Quetta:
Siamo partiti verso sud-est fino a Rorhi, poi est fino a Lodran, nord fino a Multan, est fino a Lahore, nord fin a Pindi e finalmente ovest fino a qui.
Praticamente il tour delle 4 province Pakistane per un grossomodo 1700Km

(Peshawar) - Pakistan

(Yuri)-21/8/93

Oggi dopo un giro per il "Bazar fantasma" siamo andati a trovare l'amico conosciuto a Nawab-Shah, Afridi.
L'indirizzo che ci aveva dato era quello del negozio di legname di suo fratello, qui dopo aver aspettato un tot e una telefonata, ci è venuto a prendere in "rishio" un altro suo fratello, portandoci dopo un intricata serie di stradine alla casa di Afridi.
Lui era visibilmente sorpreso di vederci e non aveva l'atteggiamento disinvolto che ci aveva colpito a Nawab-Shah, ma forse anche perchè questa volta eravamo suoi ospiti e loro sentono veramente molto questo dovere dell'ospitalità, infatti è stato molto premuroso e gentile e non ci ha fatto mancare niente da bravo Pakistano.
Come al solito è arrivata molta gente, magari stava un pò lì a guardare poi se ne andava, come al solito si è fatto della chiacchiera e come al solito si è caduti nella religione, d'altronde come evitarlo qualsiasi Pakistano prima o poi ti tira fuori stà storia qui.
Prima di andarcene c'è stata la storia di: «aspetta un attimo che ti dò il mio indirizzo e numero del telefono» Lo hanno fatto scrivere a un tipo mezzo guercio che si perdeva un tot a spiegare e scriveva una lettera alla volta, ci siamo dovuti risedere!
Quando torneremo dai monti, vedremo se avrà voglia di accompagnarci nella "Trouble Area", lui dice che sarà molto contento di rivederci...Insh Allah!!



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